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La PDT o Terapia fotodinamica topica

La PDT è da tempo utilizzata con successo per il trattamento del morbo di Bowen, delle cheratosi attiniche, dell’epitelioma basocellulare superficiale e nodulare e di altre lesioni tumorali che interessano la cute specialmente in soggetti che fanno uso di terapie immunosopressive.
Recentemente l’utilizzo di tale metodica si è esteso anche a patologie di tipo infiammatorio (come l’acne e la psoriasi), a patologie di natura virale (condilomi, verruche piane…), nel trattamento delle ulcere cutanee specie se infette (dove ha forte potere battericida) e nel campo della dermatologia estetica dove si è dimostrata particolarmente efficace nel trattamento del fotoinvecchiamento cutaneo del volto, dello scollato, delle mani (migliora la compattezza cutanea, appiana le rughe, schiarisce le macchie).

La PDT o Terapia fotodinamica topica si basa sulla scoperta che una sostanza fotosensibilizzante applicata sulla cute sia in grado di penetrare selettivamente nelle cellule malate o degenerate (cellule che hanno un metabolismo accelerato) e non in quelle sane e che, dopo illuminazione con apposita lampada, le cellule che hanno inglobato la sostanza siano eliminate per reazione fotochimica.
La sostanza che si applica sulla cute è l’acido 5-aminolevulinico (5-ALA).
Questa sostanza non è un farmaco e viene eliminata dal normale metabolismo.

Il procedimento della Terapia fotodinamica topica consiste nell’applicare il prodotto sulle lesioni che si intendono trattare e nel medicare in occlusione (pellicola trasparente e sopra garze) in modo che non arrivi la luce.

Il prodotto deve restare in occlusione sulla cute per un tempo variabile di 1-2 ore.
Dopo tale tempo di attesa viene tolta la medicazione occlusiva, vengono rimossi i residui di crema sulla cute con una garza e la cute viene quindi esposta ad una luce rossa per un tempo che varia da 8 a 13 minuti.
La luce emessa dall’apposita lampada è una luce rossa a spettro continuo di una lunghezza d’onda di 630nm (spettro del visibile); non è una luce laser né una luce ultravioletta o infrarossa e quindi non dà luogo ad effetti collaterali a lungo termine (fotoinvecchiamento, aumento rischio di tumori cutanei, ustioni solari).

Durante il trattamento della Terapia fotodinamica topica si può avere una sensazione di bruciore o calore di intensità variabile. Durante il trattamento verrà fornito al paziente un ventilatore o un erogatore di aria o acqua fredda per ridurre al minimo tale sensazione. Se tale sensazione dovesse risultare insopportabile il trattamento PDT può essere sospeso in qualsiasi momento e ripreso dopo qualche minuto.

Dopo il trattamento la cute appare arrossata e viene medicata.
Il paziente deve continuare a medicare la cute a domicilio per un tempo di circa 7gg.
Il paziente non deve esporsi al sole per 36 ore dopo il trattamento (non bisogna esporre alla luce diretta del sole non solo la parte trattata ma qualsiasi altra parte del corpo).

Nei giorni successivi al trattamento si ha comparsa di arrossamento (eritema) che si risolve in circa 2 gg; eccezionalmente si può avre la comparsa di croste che risolvono spontaneamente in 7-10gg non lasciando alcun segno sulla cute.
Alcune lesioni vanno pretrattate con creme a domicilio o con grattamento prima della seduta terapeutica.
In alcuni casi è sufficiente un solo trattamento, in altri casi il trattamento può essere ripetuto più volte (ogni 2-3 settimane) per un periodo di tempo che varia da caso a caso e da soggetto a soggetto.

Le lesioni tumorali in una percentuale di casi che varia dal 10 al 35% possono recidivare. In questi casi il trattamento può essere ripetuto.
Prima di lasciare lo studio dermatologico al paziente verrà consegnato un opuscolo informativo sulla medicazione domiciliare in seguito a PDT ed il prodotto con cui effettuare tale medicazione.

EFFETTI COLLATERALI

  • Eventuale sintomatologia dolorosa durante la fase di pulizia con trattamento delle lesioni ipercheratosiche
  • Disconfort del paziente che deve restare con cerotto sulla lesione da trattare o bendato nelle mani o nel volto per 1-2 ore prima di effettuare la terapia
  • Alcuni pazienti riferiscono sensazione parestestica di tipo puntorio o urente (bruciore) durante il trattamento, solo in pochi casi i pazienti riferiscono dolore di entità importante talvolta tale da impedire il proseguimento della sessione fotodinamica
  • Alcuni pazienti riferiscono dolore, bruciore, prurito che dura solo alcune ore dopo la terapia e che può essere azzerato con l’assunzione di un comune analgesico
  • In alcuni casi comparsa di eritema nella sede del trattamento che risolve spontaneamente nel giro di 2 giorni
  • In casi eccezionali possono formarsi croste che cadono spontaneamente lasciando la pelle intatta nel giro di 7- 10giorni
  • Il paziente non deve esporsi direttamente alla luce solare per circa 36 ore dopo la terapia

TRATTAMENTI ALTERNATIVI alla PDT PER I TUMORI CUTANEI

  • uso di chemioterapici intralesionali
  • crioterapia
  • diatermocoagulazione in anestesia locale
  • laser terapia in anestesia locale
  • escissione chirurgica in anestesia locale
  • chirurgia di Mohs
  • eventuale riduzione della terapia immunosoppressiva
  • tutte queste metodiche sono considerate più invasive rispetto alla PDT e danno luogo ad un peggiore risultato estetico

CONTROINDICAZIONI AL TRATTAMENTO

  • xeroderma pigmentoso
  • Porfiria cutanea
  • patologie autoimmuni (lupus eritematoso sistemico, LED…)
  • vitiligine
  • ipersensibilità accertata al principio attivo o agli eccipienti
  • gravidanza e allattamento
  • informare il dermatologo se portatatori di tali patologie